Esattamente quattrocento anni fa, in Francia, nasceva Blaise Pascal, il genio universale che si poneva a metà tra lo spirito di finezza e lo spirito geometrico. Tale descrizione credo che rappresenti meglio la sintesi del suo straordinario contribuito alla storia umana.
Risulterebbe insufficiente tentare di esplorare ogni singolo campo di interesse di Pascal. Come pioniere dell'informatica, costruì uno dei primi calcolatori meccanici, la Pascalina, tra i primi strumenti a gettare le basi per il futuro progresso tecnologico.
A lui è stato dedicato il linguaggio di programmazione PASCAL, uno dei primi del suo genere, diffuso a cavallo dagli anni '70 e '80 , influenzando la maggior parte di quelli che utilizzati oggi.
Nonostante una vita breve, morì a soli 39 anni, Pascal ha arricchito diverse discipline con i suoi teoremi e trattati sulla Fisica, la Matematica e la Geometria. Tra i suoi innumerevoli contributi spiccano le teorie sulle coniche, il calcolo combinatorio, la teoria della probabilità, e la legge dei fluidi.
In Filosofia, Pascal è ricordato per la celebre Scommessa su Dio, ma anche per le sue decise e attente riflessioni sul valore dell'esistenza umana, anticipando pensatori come Leopardi, Kierkegaard, Schopenhauer e Nietzsche.
Semplificando molto sostenne con convinzione che l'essere umano, non può affidarsi esclusivamente alla razionalità per comprendere il destino e il valore dell'esistenza, ponendo l'Uomo un essere a metà tra due spiriti quello geometrico (razionalità e calcolo), e quello di finezza (intuizione e sentimento).
Forse Pascal avrebbe previsto oggi, con gli strumenti tecnologici a nostra disposizione, la capacità di scrivere
e aggiungere nuove pagine del mondo che ci rappresentiamo grazie alla nostra volontà di potenza, ossia il bisogno di modellare la nostra natura indipendentemente dal fatto che i risultati siano di natura positiva o negativa.
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